DOSSIER FOTOGRAFICO

1° Sezione: situazioni ambientali alterate a causa dell'elettromagnetismo naturale.
Piante perennemente malate.

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Come ben si nota nella foto 1, le piante sono cresciute obliquamente verso l’esterno rispetto al corso d’acqua, poichè cercano di sfuggire alle cariche elettromagnetiche nocive che si sprigionano dal ruscello e che si formano a causa dello sfregamento (attrito) dell’acqua sulle pareti dell’alveo. Si noti in particolare come il tronco e la chioma della pianta in primo piano, a sinistra, si siano più sviluppati verso l’esterno del corso d’acqua. Si comprende quindi che, se al di sotto di un sito abitato scorre una falda acquifera, questa irradierà verso l’alto dei campi elettromagnetici nocivi alla salute, che satureranno tutta l’abitazione.

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Anche questi alberi, posizionati sulla riva di un canaletto di irrigazione, sono cresciuti tutti obliquamente verso l’esterno.

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Nelle vicinanze di questa palude, non crescono, a causa dei miasmi che essa emana, alberi spontanei, ma solo i due sulla riva sinistra che sono stati messi a dimora dall’uomo e che comunque sono piegati verso l’esterno, cercando di sfuggire alla zona infetta. Se quindi un sito abitato è posto sulla verticale di una sacca paludosa sotterranea, i miasmi e l’umidità di quest’ultima, che salgono verso l’alto, penetreranno nell’abitazione rendendo l’ambiente malsano. Del resto nessuno di noi si sognerebbe mai di costruire nelle vicinanze di una palude mefitica.

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Come ben si vede la chioma di questa pianta è cresciuta e continua a crescere tutta rivolta verso l’esterno rispetto alla rampa stradale.Questo è dovuto al fatto che la pianta stessa cerca di sfuggire in qualche modo ai gas di scarico,nocivi per la sua salute,che vengono emessi dai veicoli a motore in transito.

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La stessa pianta di ciliegio della fotografia “3bis”, vista dalla parte opposta.

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Le due piante di noce in secondo piano, a differenza delle altre della piantagione, sono deformi a causa del fatto che sono state allocate entrambe su due nodi H. N.B.: il nodo geopatico H è di forma quadrata e misura circa 21 cm per lato. Esso è formato dall’intersezione dei muri della rete magnetotellurica Hartmann, che si sprigiona dal centro della terra verso l’alto, avvolgendo come un’immensa rete tutto il nostro globo. Si tenga presenta che, ogni singola maglia di questa rete invisibile, ma rilevabile, misura circa mt 2,5 in direzione est-ovest e metri 2 in direzione nord-sud e che i muri che delimitano la maglia hanno un andamento parallelo a quello degli assi terrestri e sono larghi circa 21 cm.

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La pianta a sinistra delle due contenute nel vaso di destra è “deperita”, a causa del fatto che è stata posizionata su di un nodo geopatogeno H. (N.B. le piante provengono dallo stesso vivaio e sono state messe a dimora contemporaneamente).

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Le piante che appaiono avvizzite sono state messe a dimora assieme alle altre che sono al contrario rigogliose. (N.B. le piante provengono dallo stesso vivaio e sono state messe a dimora contemporaneamente). Il motivo per cui le piante sono ” malate” è dovuto al fatto che quella di sinistra, contrassegnata dalla freccia nera è su di un nodo geopatogeno H, mentre le due contrassegnate dalle frecce rosse sono su di un nodo geopatogeno C. Si noti come la pianta, che sta tra quella contrassegnata dalla freccia nera e le due contrassegnate dalle frecce rosse, quindi in zona neutra, sia più sana e rigogliosa. N.B.: Il nodo geopatogeno C o Curry è di forma quadrata e misura circa 50 cm per lato. Esso è formato dall’intersezione dei muri delle rete cosmica Curry, che avvolge completamente la terra, e che ha rispetto agli assi terrestri un’incidenza di 45°. Internamente ogni singola maglia di questa rete misura circa mt 3,50 per mt 3,50 e i suoi muri invisibili, ma rilevabili, sono larghi circa cm 50.

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In questo caso l’albero è cresciuto obliquamente, cercando di sfuggire all’influenza geopatica negativa creata dalla presenza di un nodo H alla base del tronco. Si noti come, a sinistra del tronco principale, sia nata e stia crescendo diritta e rigogliosa una nuova pianticella. Questo grazie al fatto che è nata in zona neutra, vale a dire fuori dal nodo geopatico H, presente alla base della vecchia pianta. Come si può ben notare alla destra del vecchio tronco, su cui è presente una massa tumorale, è spuntata una nuova pianticella, che essendo anch’ essa sotto l’influenza del nodo H tende già fin d’ora a crescere obliquamente.

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Come nel caso sopracitato, la pianta di melo a sinistra è cresciuta storta e non è rigogliosa, poichè suo malgrado è stata allocata su di un nodo H, mentre le due piante di melo a destra, sono cresciute diritte e rigogliose, perchè messe a dimora in zona non geopatica. Di conseguenza queste ultime sono più vigorose e producono più frutti.

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Si noti come le 4 piante di castagno in primo piano, al centro della foto, presentino sul tronco un gran numero di “tumori” che si sono sviluppati a causa del fatto che, nella zona di crescita, vi sono valori di radioattività elevati. Questa radioattività nociva è presumibilmente dovuta alla presenza di una faglia (frattura verticale del sottosuolo), posta al di sotto dei castagni, lungo la quale salgono verso l’alto i raggi gamma che si sprigionano quasi certamente da un deposito di minerali radioattivi. Come si noterà le altre piante intorno, che non sono sotto l’influenza radioattiva, non presentano lo stesso problema.

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Per meglio capire che le zone geopatogene sopracitate esistono, è sufficiente osservare un campo di mais o di grano (vedi foto a lato). Si noterà senz’altro, anche se il terreno è stato arato e concimato in maniera omogenea e seminato con semi di una stessa partita, che vi sono zone in cui le piante non sono nate per niente ed altre dove le piante sono più o meno rigogliose.

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A molti di voi sarà capitato di osservare in prima persona, o di aver sentito dire, che una pianta di fiori posizionata ad esempio su di un balcone esterno, dove è presente una certa situazione ambientale (luminosità, temperatura, ecc…), cresce bene, mentre invece se viene anche solo di poco spostata sullo stesso balcone, e quindi nella stessa situazione climatica, può cominciare ad avvizzire senza un’apparente motivo. Questo perchè, senza che lo si sapesse, la pianta è stata spostata da una zona neutra in una zona geopatogena.

TUTTE QUESTE SITUAZIONI SI POSSONO RISOLVERE UTILIZZANDO IL BIOMAGNETE PER AMBIENTI “GEOS” (VEDI ALLA PAGINA TEST E TESTIMONIANZE DI “GEOS”, SETTORE AZIENDE AGRICOLE).

2° Sezione: fonti emananti elettromagnetismo artificiale nocivo (ELETTROSMOG)

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Si noti sullo sfondo come, nella zona indicata dalle due frecce, la vegetazione non cresca come quella che sta al di fuori del raggio d’influenza dell’elettrodotto.

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Zona di passaggio dell’elettrodotto della foto precedente. La crescita della vegetazione è quasi nulla.

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Questi ripetitori della telefonia mobile (vedi foto 3, 4, 5, 6, 6a, 6b), emettono tutti dei campi elettromagnetici misurabili in Volt/metro, che non superano la soglia di attenzione che in Italia è di massimo 6 Volt/metro per un’esposizione continua. La tensione massima rilasciata dal ripetitore a fianco è risultata essere di 2,2 Volt/metro.

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La tensione massima rilasciata dal ripetitore a fianco è risultata essere di 1,8 Volt/metro.

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La tensione massima rilasciata dal ripetitore a fianco è risultata essere di 1,4 Volt/metro.

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La tensione massima rilasciata dai ripetitori a fianco è risultata essere di 1,2 Volt/metro.

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Questo ripetitore è posizionato al centro di una città e rilascia un campo elettromagnetico di max 2,0 Volt/metro.

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Lo stesso ripetitore fotografato da un’altra angolazione.
N.B.: come detto in precedenza la soglia di attenzione, riferita ad una esposizione continua, è di massimo 6 Volt/metro. Ma se pensiamo che in altri Paesi come l’Inghilterra e la Finlandia, le soglie di attenzione siano rispettivamente di 3 e 2 Volt/metro, si può ragionevolmente supporre che, l’emissione di elettrosmog da parte dei ripetitori presi precedentemente in esame, possa disturbare le funzioni organiche degli esseri viventi.

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Questa cabina elettrica emette un campo magnetico di circa 6 microtesla.

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La presenza di una cabina elettrica, nei pressi di un’abitazione, può creare problemi di salute agli abitanti di quest’ ultima (vedi alla voce TEST E TESTIMONIANZE di “GEOS” sez. ARTICOLI DI STAMPA pag. 6 e 7).

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Mix di fonti emananti “elettrosmog artificiale”. A sinistra un ripetitore della telefonia mobile, al centro e sullo sfondo un elettrodotto e ,a destra del traliccio, in primo piano sullo sfondo, una centrale elettrica. Per fortuna in zona non vi sono insediamenti urbani ma, se così non fosse, coloro che avessero la sfortuna di abitare anche solo a poche centinaia di metri da queste fonti di inquinamento artificiale, sarebbero senz’altro afflitti da seri problemi di salute.

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In questo caso il Mix di fonti emananti “elettrosmog artificiale” è purtroppo presente nelle vicinanze di un centro abitato. A sinistra si nota una centrale elettrica, sullo sfondo un ripetitore delle telefonia mobile allocato all’interno della centrale stessa, che rilascia un campo elettromagnetico di massimo 1,8 Volt/metro. Per aver conferma di quanto sopra esposto vedi alla voce TEST E TESTIMONIANZE di “GEOS” sez. ARTICOLI DI STAMPA. Si tenga presente che, contrariamente a quanto si possa pensare, il proliferare dei ripetitori della telefonia mobile è in parte positivo per tre motivi. Il primo è che normalmente rilasciano campi elettromagnetici a norma (inferiori a 6 Volt/metro), in quanto non devono emettere segnali a lunga distanza (es.: 10 ripetitori messi in fila, con raggio d’azione ciascuno di 5 km, coprono tutta l’area che prima copriva un solo potente ripetitore che però da solo inviava il segnale fino a 50 Km, con un’emissione di campo elettromagnetico che probabilmente, nel primo tratto, superava la soglia di attenzione (6 Volt/metro). Il secondo motivo è che, grazie alla presenza di più ripetitori, i cellulari, strumenti utilissimi di cui non possiamo più fare a meno, hanno più copertura e possono quindi sempre essere utilizzati, soprattutto in casi urgenti (malori improvvisi, incidenti, ecc…). Il terzo motivo è che, i cellulari stessi, emettono e ricevono campi elettromagnetici più deboli, rispetto a prima, in quanto la distanza dai ripetitori è più breve. N.B.:UTILIZZANDO “GEOS” NEI SITI ABITATI SI RISOLVONO IN GRAN PARTE I PROBLEMI DI ELETTROSMOG AMBIENTALE SOPRA DESCRITTI (VEDI ALLA PAGINA TEST E TESTIMONIANZE DI “GEOS”).

3° Sezione: fonti emananti elettromagnetismo artificiale nocivo (ELETTROSMOG)

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Il cellulare a lato, in chiamata e fino alla risposta, emette un campo elettromagnetico di ben 21 Volt/metro (soglia di attenzione per un’esposizione continua 6 Volt/metro). Se pensiamo a quante telefonate facciamo in un giorno, si può ben capire che qualche problema psicofisico l’apparecchio lo può ben creare.

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Questo cordless, durante tutta la conversazione, emette mediamente un campo elettromagnetico di 11,9 Volt/metro (soglia di attenzione per un’esposizione continua 6 Volt/metro). Il suo uso prolungato può quindi creare qualche problema psicofisico a chi lo utilizza sovente.

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Questo ferro da stiro, quando è in funzione, emette mediamente e in maniera costante un campo magnetico di circa 19 microtesla.

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Questo phon, quando è in funzione, emette mediamente e in maniera costante un campo magnetico di circa 40 microtesla. N.B: se pensiamo che l’obiettivo di qualità dell’U.E. è, come soglia di attenzione, di max 3 microtesla per un’esposizione continua, ogni commento sui possibili pericoli derivanti dall’uso di: phon, ferri da stiro, rasoi elettrici, aspirapolvere e di altri apparecchi che funzionano a corrente elettrica, è a dir poco superfluo. N.B: PER RIDURRE O ADDIRITTURA PER RISOLVERE LA QUASI TOTALITA’ DEI PROBLEMI CREATI DA: CELLULARI, CORDLESS, E ALTRI APPARECCHI PER LA TELEFONIA MOBILE EMANANTI ELETTROSMOG, È SUFFICIENTE UTILIZZARE IL BIOMAGNETE “FOCUS”. (clicca sulla voce di menu TEST E TESTIMONIANZE e scegli “FOCUS” sez. ATTESTAZIONI MEDICHE).


Quanto sopra dichiarato non è sostitutivo di diagnosi o parere medico e i Biomagneti non sono prodotti elettromedicali o farmaci. Si tenga presente che i supporti non curano o guariscono le patologie, ma sono comunque utili in quanto riducono in maniera importante la possibilità di subire delle alterazioni o dei danni, sia per l’uomo che per il suo habitat, a causa dell’elettrosmog. Inoltre non presentano alcun tipo di controindicazione. Si consiglia comunque di utilizzare sempre qualsiasi tipo di strumento elettrico od elettronico, che funziona a corrente o a batteria, per il solo tempo strettamente necessario.

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